La pagina personale di
Duilio Arzilli

Sono nato nel 1937 nel piccolo paese di Campolarzo del Comune di Camerino (MC). Seguendo la moda di quegli anni, mi chiamarono Duilio, il vincitore romano di Capo Mile.
Nato così, non potei fare a meno di intraprendere, grandicello, gli studi classici, conseguendo l'omonima maturità.
Subito dopo, peccando di incoerenza, mi inoltrai negli studi universitari delle scienze chimiche, fino a scoprire che beute e provette erano sì interessanti, ma tali da costrigerti a stare mattina e sera nei laboratori, uscendone esaurito, pallido e smunto.
Così mi affrettai a cambiare ed intraprendere, questa volta con coerenza, la strada di colui che aveva suggerito il mio nome ed entrai nell'Accademia di Modena .

Finite le vicissitudini di Allievo, fui assegnato al 132° reggimento carri di Aviano, dove giunsi con la mia "600" in una notte triste e nebbiosa di ottobre.
Dopo un anno mi sposai con la mia cara conterranea Maria Luisa Casoni.
Da lì, dopo quasi tre anni di levatacce notturne con il mio plotone esploratori ed un intermezzo per un corso di istruttore-tiratore di missili filoguidati, raggiunsi, con il grado di Capitano, il 32° reggimento carri ancora dislocato nelle tre diverse sedi di Tauriano, Verona (dove io fui destinato) e Cordenons , nel momento in cui un certo isterismo ricorrente negli alti Comandi aveva portato a costituire e subito sciogliere le nuove Brigate.
Nel mentre trovai il tempo di avere i miei due carissimi figli, Riccardo e Loretta, generati tra un'esercitazione e l'altra.
Giunse alfine il giorno della riunificazione del reggimento nella nuova Caserma di Tauriano e lì rimasi come comandante di compagnia, poi addetto all'addestramento di battaglione e successivamente alle operazioni di reggimento, fino al 1970, anno in cui entrai alla Scuola di guerra di Civitavecchia, rimanendovi tre anni.
Seguirono due anni nella splendida città di Firenze, il corso ISMI e, quindi, la mia lunga permanenza romana, con la parentesi del periodo di comando di battaglione e di presidio della provincia di Varese, nella sede di Solbiate Olona-Busto Arsizio. Luoghi, questi, dove ebbi modo di apprezzare la rude serietà, la dedizione al lavoro ed all'impresa e l'affetto verso le Forze Armate della bella gente lombarda.
Dopo alcuni anni presso l'Ufficio di Politica Militare dello Stato Maggiore Difesa, passai al Gabinetto del Ministro quale responsabile dell'Ufficio (3°) per le relazioni internazionali.
Sono passato in ausiliaria nel 1994.

Contento di quanto ho potuto fare, ora sono in relativo riposo, nonno dei due carissimi nipotini Jacopo e Carlotta, nati da Fabio Fina e Loretta, in attesa del terzo che nascerà da Riccardo e Marina Begni.
Chiudo con pochi versi in dialetto umbro-marchigiano.

Da tanti anni ormai stimo qui a Roma
Ma lu dialettu non s'è spiccicatu.
Quanno te sente la jente se st' accorta
Perché da tutti ormai è ricordatu
Ch'è mejo avè un mortu dentro casa
Che un marchigianu arrivi alla tua porta.


  Intervento di Emidio Siliquini durante il funerale di Duilio
  Articolo di Duilio Benvenuti su "Il Cenacolo Marchigiano"