In memoria del nostro amico Arturo
Discorso pronunciato dal Presidente della Associazione Nazionale Ex Allievi Nunziatella, Alessandro Ortis, nella Chiesa della stessa Scuola Militare durante le onoranze funebri, di giovedì 8 settembre 2016, dedicate al Generale di Corpo d’Armata Arturo Tornar


Franca carissima, lo avevamo promesso: dopo la toccante cerimonia vissuta insieme ieri a Roma, siamo ora qui, in solenne e struggente adunata, per accogliere e salutare ancora il nostro grande amico Arturo, il tuo amato sposo, il compagno di una vita che in ogni circostanza adorava definirti “il mio Angelo in terra”.
Mentre cercavo, con grande commozione, espressioni appropriate (da offrirti e da condividere) per tentar di onorare adeguatamente Arturo, lui stesso, con il suo infinito e dolce desiderio di esserci sempre affettuosamente vicino, mi ha soccorso regalandoci il significato profondo di un suo ultimo e fermo desiderio; quello di averci qui insieme ed accanto, per un’ultima comunione di preghiera e di saluto terreno, proprio in questa splendida Chiesa, la Chiesa della sua, la nostra amata Nunziatella. La Scuola della sua prima divisa militare e del suo primo Giuramento. La Scuola che non ha mai abbandonato: dal primo giorno del ‘52, come giovanissimo “cappellone”, fino ad oggi, come alto ed illuminante dirigente della nostra Associazione, promotore appassionato di iniziative ispirate ad alti valori umanitari, culturali, professionali, sociali e sempre dettate da intenso amor di Patria, senso dell’Onore e forte attaccamento alla sua, alla nostra Nunziatella; il suo, il nostro Rosso Maniero. Una presenza, la sua, di grande spessore intellettuale e da noi sempre ambita ed attesa; un amico sempre presente con squisito e sapiente fervore collaborativo; così anche oggi Arturo è tornato.
Tempo fa, in un momento di particolare afflizione ed impedimento sanitario, non potendo muoversi da casa e partecipare alle riunioni del Consiglio Nazionale della nostra Associazione, Arturo, sempre estremamente scrupoloso, mi indirizzò una lettera di cui riporto la parte seguente.
Caro Presidente, desidero innanzi tutto ringraziarti per l’affetto e la stima di cui mi hai gratificato. Il mio sentimento di gratitudine va anche a tutti i colleghi del Consiglio Nazionale, che mi sono stati sempre vicini e solidali, con particolare attenzione. Le mie condizioni di salute (seppur migliorate) non mi consentono di proseguire in un impegno che considero assolutamente importante per la vita di Rosso Maniero e delle sue tradizioni più sane. Ti prego di comprendere questo atto di coscienza che ritengo necessario per il percorso che, con tanto entusiasmo, hai tracciato e che già sta conducendo verso un risultato di tutto rispetto. Infatti, vorrei sostenerti anche con un’attività più positiva e dinamica, che però non posso offrirti, come pure avrei voluto. Naturalmente continuerò a esprimerti i miei pensieri e suggerimenti, che hai sempre accolto e condiviso. Grazie di cuore e accogli le mie dimissioni da Consigliere Nazionale…….. Con affetto, Arturo Tornar (52/56)
Naturalmente le dimissioni furono respinte all’unanimità ed io ebbi il privilegio di riferirgli personalmente questa affettuosissima decisione di tutti i colleghi Consiglieri, rendendogli visita mentre ancora costretto a casa. All’esito di tale visita e pochi giorni dopo, nel febbraio di quest’anno, inviò a tutti del Consiglio una mail, che riporto per parte ed a cui lui diede un titolo molto, molto significativo: Cos’è la Nunziatella?
Ieri ho avuto il privilegio di ricevere la visita del nostro Presidente, Sandro Ortis; una visita affettuosissima. Mi ha portato una medicina portentosa: mi ha fatto vivere con semplicità nella Nunziatella e nei suoi problemi per quasi due ore. Abbiamo parlato con piena partecipazione, di sogni, strategie e speranze oltre che di decisioni coraggiose, entusiasmo e Fede. Soprattutto di perseveranza. È stato entusiasmante………Perché i giovani d'oggi devono rivivere il nostro passato nella memoria dei luoghi e delle Virtù? Semplicemente per il fatto che in natura nulla si crea e nulla si distrugge e il nostro DNA è tra quelle mura, quelle radici culturali e quelle tradizioni dove noi, " diversamente giovani", possiamo trasmettere alle nuove generazioni quelle doti positive di generosità, esempio e Valori che nessuno potrà mai rottamare,……So che il nostro Presidente Onorario Peppino Catenacci ha ultimato gli annuari degli Allievi della Scuola e li sta inviando a tutti noi. È un'opera importantissima, meritoria e straordinaria che va diffusa e sostenuta in tutti i modi. È il nostro patrimonio! Ora l’obiettivo è la “grande Nunziatella” che il nostro contributo di pensiero sta portando all'approvazione delle istituzioni. Un programma straordinariamente nostro condiviso dai livelli politici più Alti. Parlare della Nunziatella è stata una medicina portentosa, ……grazie di cuore! Arturo
Nel tentar di tratteggiare l’ammirevole percorso di vita di Arturo, la sua passione per la ricerca e gli studi, la sua attenzione costante per chi avesse avuto bisogno di conforto o consiglio, la sua piena dedizione al servizio delle Istituzioni e dei cittadini, possiamo e dobbiamo far riferimento anche al suo straordinario impegno morale e professionale. A questo proposito penso sia illuminante leggere almeno una parte del suo bellissimo discorso pronunciato, a Napoli nel 2002, congedandosi dall’Arma come Generale di Corpo d’Armata.
Ci sono uomini che con la sola forza interiore, perché hanno fede nei valori che contano, possono consapevolmente e con impegno cercare quel varco che consente di passare a testa alta dal momento individuale a quello universale.
Tra questi privilegiati-consentitemelo-molti sono i Carabinieri, come testimonia la storia, perché i Carabinieri hanno imparato a conoscere il linguaggio della coscienza che esprime la forza e la validità di quei valori che sono fonte di stabilità, di coesione sociale ed appartengono al bene.
L’Arma, la bella istituzione di cui ho fatto parte attiva per tanti lustri ed alla quale la mia famiglia ha donato oltre centocinquanta anni della sua esistenza, rimarrà per me il punto di riferimento, di stile, di certezze e di umanità, perché questi sentimenti sono i soli che vanno ben oltre il momento attivo che oggi per me si esaurisce…….ed il mio ultimo pensiero, come sempre, va alla Scuola Militare Nunziatella, ove cinquanta anni or sono iniziai il mio iter formativo alla vita ed all’ombra della quale, qui a Napoli, città magica, tra tanti colleghi/amici, come in una fiaba, concludo ora la mia piccola storia nell’Arma.
Penso che tutti dovrebbero passare per quel rosso maniero per comprendere lo spessore spirituale che trasmette, perché quel rosso maniero, colmo di dignità e di storia, è come una roccia che ascolta e contempla la notte stellata della fraternità e dell’amicizia.
Quanto al “momento attivo” da prestigioso carabiniere, che per lui si esauriva 14 anni fa, credo che la “motivazione” per il conferimento della sua “Croce d’oro al merito dell’Arma dei Carabinieri” sia particolarmente significativa. Eccone una parte.
Ufficiale Generale, in possesso di grandi doti umane ed intellettuali, di un insieme armonico di pregevolissimi requisiti morali e culturali, d’impeccabile stile militare nonché di una eccellente preparazione professionale sostenuta da altissimo senso del dovere, ha sempre svolto il suo servizio nell’Arma con spiccato spirito d’iniziativa esercitando un’ azione di comando equilibrata, efficace ed autorevole, Nel corso di un quarantennio di prestigiosa carriera militare, ha profuso un incondizionato impegno nell’espletamento di sempre più alti incarichi…..contribuendo sensibilmente allo sviluppo ed al progresso dell’Istituzione, esaltandone il lustro ed il decoro nell’ambito delle Forze Armate e nel paese.
Realizzatore del RIS di Parma, anche di scienza Arturo se ne intendeva, essendosi pure brillantemente laureato in “medicina veterinaria” ed in “scienze biologiche”. Inoltre per il suo percorso professionale e di vita, sempre al servizio di Istituzioni e cittadini, gli furono dedicati importanti riconoscimenti e decorazioni. E di Arturo potremmo ricordare molto ancora, ma forse questa nostra splendida Chiesa è il luogo sacro appropriato per concludere rileggendo un breve brano di sue edificanti riflessioni, particolarmente legate alla dimensione morale e religiosa di questa nostra assemblea e della sua Fede.
“…la spinta spirituale che ha preso completo possesso della mia mente, pur se inestricabilmente connessa agli eventi, è stata benefica nel farmi riflettere sull’importanza dei valori cristiani che hanno dissolto paure e dolori, amplificando i sentimenti nobili.
È così iniziata nuovamente la mia meravigliosa avventura alla riscoperta e al consolidamento della Fede nel Dio Cristiano.
Quando non sarò più in questo mondo come rivivrò? Cos’è l’anima? Penso a un “qualcosa” di diverso dalla mente, dalla vita e dal corpo, quasi una ispirazione a contatto con l’universalità per un risveglio in un nuovo “essere” che “viva” nel Divino con un amore completo. Che viva nel Signore.”
Ora il nostro grande amico Arturo è già presso il Signore!