La pagina personale di
Gianfranco Zaro



Zaro Gianfranco (che sarei io) nasce casualmente il 25 marzo del 1937 a Prevallo, piccolo paesello vicino a Postumia.
Lo mette al mondo una bellissima insegnante di nome Anna inviata in quelle “terre del lontano est” in provincia di Trieste, ancora italiane.
Ci rimane per pochi mesi ma, destino vuole che successivamente ritorni da quelle parti, a Chiapovano in provincia di Gorizia fino al 1941. Là veste la sua prima divisa “non scelta”.
In qualità di profugo giuliano approda a Tricesimo, in provincia di Udine, sempre al seguito di quella mamma che, fin da piccolo, lo abitua ai frequenti trasferimenti.
Si diploma all'Istituto per geometri Zanon e inizia una attività da libero professionista.
Dopo più di un anno, si rende conto che.........quello non era il suo destino ed entra in Accademia (la stessa strada l'aveva percorsa il padre nato nel 1875 ma ci aveva ripensato subito dopo lasciando Modena per laurearsi in giurisprudenza e fare tutt'altro).
Assegnato alla nobile Arma di Fanteria e poi alla specialità degli Alpini, inizia il servizio di prima nomina a Moggio Udinese alla 155^ compagnia mortai del Battaglione Gemona, 8° Reggimanto alpini.
È la prima volta che ha l'onore di servire la Julia.
A Moggio incontra una ragazza conosciuta ai tempi di scuola e la convince a diventare sua moglie.
È così che Nadia Antoniutti, dopo poco lascerà il suo ben retribuito lavoro per seguire “l'ufficiale errante”.
Nel frattempo è diventato istruttore Scelto di sci-alpinismo ed ha esercitato l'opera di istruttore e direttore tecnico degli specifici corsi.
Nel 1964 nasce Luca che, purtroppo, resterà l'unico figlio visto che la sorte lo ha privato di Federica scomparsa a pochi giorni dalla nascita.
Lascia l'8° Alpini dopo il comando della 12^ compagnia del Battaglione Tolmezzo e l'impiego presso il comando dello stesso reggimento, per entrare nella “famiglia” del 95° Corso di Scuola di Guerra.
Bellissima esperienza in “Arma diversa” presso il 27° Reggimento d'Artiglieria Pesante Semovente e poi al Comando Truppe Carnia - Cadore (sono teneri ricordi di “Unità scomparse”). In quel periodo viene inviato a Roma per frequentare il corso presso l'Istituto Stati Maggiori Interforze.
Il fatto di essere un amante e conoscitore della montagna, non lo preserva dall'invio allo SME-Ufficio Regolamenti.
Da Roma a Pieve di Cadore per il comando biennale dell'omonimo Battaglione (anch'esso scomparso. Viene il dubbio di non portare molta fortuna ai reparti dove è assegnato).
Da Pieve a Udine con quell'incarico duro e affascinante di Capo di Stato Maggiore della Julia.
Un ritorno a casa nel suo Friuli; in quella terra che ha sempre amato e che tanto gli ha dato !
Dall'estremo est all'estremo ovest quale vice comandante della Taurinense: altra splendida esperienza arricchita dalle missioni all'estero con la AMFL.
Nel 1985 di nuovo allo SME come capo ufficio Regolamenti.
All'inizio di aprile del 1987 il Capo di SME, generale Poli, lo incontra in sala operativa e gli chiede come mai è ancora lì e non a Udine al comando della Julia. Non sa rispondere ma il successivo venerdì 17 (venerdì Santo ), sa che si realizza un sogno che non avrebbe mai pensato si potesse realizzare. Il Comando della Julia!!
Rimanendo nell'incarico fino a ottobre del 1989 diventa il Comandante che, nel dopoguerra, ha avuto il privilegio di esercitare il comando per il periodo più lungo.
Anni straordinari, esperienza indimenticabile, incarico che compendia un'intera carriera professionale!!!!
Rimane nell'ambito delle Truppe Alpine come Capo di Stato Maggiore e successivamente Vice Comandante del 4° C.A. Alpino (oggi Comando Truppe Alpine).
Con il grado di generale di Divisione, nel 1994, è destinato al Comando Militare di Trieste, trasformato successivamente in Comando Regionale Friuli Venezia Giulia.
Arriva il 24 marzo del 1997 e sulle spalline appare una “non conquistata” terza stella e il successivo 25 lascia il servizio attivo.
In quarant'anni di “naja” è stato, fra l'altro, insignito della Meritorious Service Medal degli Stati Uniti d'America, della Medaglia d'oro al Merito di Lungo Comando, del titolo di Guida Alpina Militare e di quello di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana.
Inizia una nuova vita, senza nostalgie e rimpianti, nella consapevolezza di aver avuto dalla propria professione, probabilmente, più di quanto si fosse meritato.
È l'occasione per dare sfogo ai desideri per troppo tempo trascurati. Inizia una quasi frenetica voglia di girare il mondo. Sostanzialmente ci riesce con viaggi straordinari nelle località più recondite e disparate.
Esperienze bellissime che condivide con la moglie.
Si riavvicina anche all'amato ambiente montano e, dopo essere stato Consigliere Centrale del Club Alpino Italiano da vice Comandante del 4° C.A. Alp., è eletto Consigliere regionale della Federazione Italiana Sport Invernali e, in tale veste, nel 2003, collabora alla organizzazione e sviluppo delle Winter Universiadi.
Riprende attivamente a frequentare la montagna anche quale socio della Sezione del CAI di Fiume- È una iniezione di "energia” che gli rende felicemente vivibile la sua “terza età”.
In tutta la mia vita ho sempre guardato.....in avanti, oggi, che ho "una certa età", credo sia giusto guardare.....anche indietro.
Ho la mia famiglia, la salute, per ora mi assiste; in sostanza.....mi sento fortunato!

 
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