Ricordo di un cavaliere

MICHELE BELLOFATTO

di Giuseppe Perre
Montelibretti 30 settembre 2008


Quando con Rolando e Nicola abbiamo pensato di organizzare quest’incontro e l'idea è stata lanciata via internet, Mike mi ha inviato quest’e-mail datata 21 giugno:
"Caro Pino,
ho ricevuto da Guidoni un preavviso di un incontro a Montelibretti. Bravissimo. Solo un miracolo mi consentirà di parteciparvi. La salute è sempre più problematica!! Comunque un po' ci spero. A te come va? Mi auguro: benissimo. Un fraterno abbraccio Mike".

Ho risposto con una lettera in cui, auspicando la sua venuta, parlavo essenzialmente di predisposizioni logistiche per il suo viaggio e soggiorno. È stato l'ultimo contatto.
Il destino ha però deciso diversamente e Mike, che abbiamo abbracciato a Modena per il ciquantennale del nostro corso, non è più con noi fisicamente; lo è spiritualmente e sua moglie Anna, che avevo invitato per l'occasione, mi ha fatto pervenire il messaggio che vi leggo:
" Caro Pino ti ringrazio molto di quanto stai facendo per ricordare il nostro Mike. Purtroppo non sono ancora nelle condizioni di affrontare un viaggio. Mi credevo più forte invece non riesco a superare la dolorosa realtà. Quel giorno sarò comunque con tutti voi nel ricordare Mike. Ti prego di tenermi informata delle iniziative del 14° corso. Ancora un grazie di cuore e un saluto a tutti, unitamente a Rossana,
Anna Bellofatto.
Tutti noi abbiamo conosciuto e apprezzato Michele Bellofatto, le sue elevate qualità intellettuali ed umane, la sua forte personalità e ciascuno ne serba un particolare ricordo. Dopo gli anni di Torino io non ebbi con lui assidue frequentazioni per via della diversa destinazione. Lui con i 2/3 di noi cavalieri alla F.O. Mimi, Gigi ed io ai Lancieri di Aosta nella rossa Reggio E.. I contatti non erano frequenti ma limitati ai grandi eventi, quali le feste di Corpo, che nei nostri reggimenti erano eccezionali. Favoloso e unico l'incontro del 1963 in cui tutti il corso di cavalieri si riunì a Trieste.
Negli anni successivi gli incontri furono saltuari anche perché, laureatesi in Ingegneria, lasciò l'Arma di C. per il Servizio Tecnico e poi uscì definitivamente dalle file dell'Esercito per una nuova attività imprenditoriale che lo portò ad operare prioritariamente all'estero. Da quel momento in poi tuttavia, i contatti ripresero sia perché spesso era a Roma sia soprattutto perché prestando io servizio allo SME II Reparto, avevo la possibilità di fornirgli qualche ausilio tramite i nostri Addetti Militari. E ogni volta che accadeva di vedersi o sentirsi avevamo l'impressione di esserci lasciati il giorno prima, come accadeva nel periodo della S.A. tanto forte era il suo affettuoso rapporto amicale, la grande bontà d'animo, il vincolo con gli amici più cari, il senso di appartenenza al 14° Corso, che manifestava spontaneamente in ogni occasione e in particolare nelle ricorrenze più importanti sia strettamente familiari sia più generali quali le riunioni conviviali.
Questo è il ricordo che serbo di lui maturato in 50 anni di vita, discontinui sì per le frequentazioni ma costanti per le idee, gli affetti, il senso di cameratismo, di appartenenza.
Negli ultimi tempi, avvertendo la gravita del suo male, crebbe in lui il desiderio di un rapporto più intenso, sicché netta ebbi la percezione che egli aveva voglia di essere ancora una volta con noi, di venire in questa terra legata da sempre al mondo equestre per stare per qualche momento insieme, riandare con la memoria ai ricordi, alle nostre specifiche vicende umane, alla vita trascorsa a stretto contatto negli anni della giovinezza, ai comuni ideali che ci hanno sempre unito.
Allora mi piace pensarlo a cavallo, staffa a staffa con Gigi, galoppare per i pascoli del cielo in attesa che la frotta si componga, s’ingrossi, si completi, per il viaggio senza fine cui siamo tutti chiamati dalla nostra umana sorte. Ciao Mike.

Montelibretti (Roma), 30 settembre 2008

Giuseppe Perre