La pianta

Personaggi: Gigi, Giorgio ed il prof. Goldoni



Dovevo venire in Accademia per scoprire che la pianta non è quel vegetale che con radici, rami, foglie, fiori, ecc. fa ombra, dà frutti e fa parte della flora.
No! In Accademia, la pianta è come nei film western, una serie di aperture sotto il cappio, ove cadono inesorabilmente coloro i quali sono stati individuati dallo....sceriffo e condannati non alla morte, ma alla interrogazione, in questo caso del Professore (il che è la stessa cosa!)
Alla pianta non si scappa.
Eppure io ed il mio caro amico Giorgio, più vecchio di un anno, abbiamo sempre cercato di eludere, e sempre vanamente, ciò che la natura ha inesorabilmente tracciato.
Ci siamo inerpicati sui rami più alti della pianta, siamo rimasti nascosti tra i suoi rami più frondosi. Giù in basso a capo eretto, come se sapessimo tutto!
A mezzi banchi in attesa! E poi lassù! Quando non sapevamo proprio niente! "Mah!" diceva Giorgio,"qui non ci becca!"
Il naso fra le sinossi, lassù in ultima fila sentivo l'amico battere i denti ed io con lui, all'ingresso del Prof. GOLDONI. Sembrava Umberto Eco ed il suo pendolo di Foucault. Era invece il suo orologio che, come il tiranno che segnava il nostro rientro da un'ora e mezza di libera uscita, ondeggiava e rifletteva dalle sue lenti lo sguardo del cacciatore alla ricerca della preda.
Il mio ottimo amico, già piccolo per natura, rimpiccioliva sempre di più ed annaspava aggrappandosi a me nella vana speranza che io potessi essergli d'aiuto.
Il Professore come un torero alzava gli occhi verso gli spettatori, (più tori che spettatori), in attesa che la sua preda scendesse nell'arena.
Uno sguardo agli astanti un controllo alla pianta! Silenzio palpabile! Un sibilo alla mia sinistra: "Gigi, questa volta mi fotte! Ma resterà deluso!!"
Lo tranquillizzo con una stretta di mano ed una lacrima mi cade dal ciglio quando, dal fondo, un urlo: "Allievo DE BENEDICTIS!”