La pagina personale di
Romualdo Manferlotti



Cedo finalmente alla martellante ma garbata azione di Lucio Leonardi che da buon artigliere ha battuto incessantemente la mia posizione per farmi tirar fuori una pagina che aggiungo a quelle bellissime e corpose già viste e che dedico volentieri con sincera amicizia ai colleghi tutti del 14° Corso dell'Accademia Militare di Modena.
Il ritardo non era dovuto a pigrizia o dissenso per l'iniziativa che trovo meritoria ed interessante ma alla mia ignoranza informatica (oggi non più accettabile); ora grazie anche all'aiuto dei miei figli posso dire che questo popolo di navigatori da oggi ne ha un altro.

Ed ora "Siore e Siori" andiamo a commentare l'inizio comune della nostra attività iniziato ben 46 anni fa: ognuno avrà impresso in modo indelebile l'ingresso nel Palazzo Ducale di Modena per un motivo o per l'altro; per me che lasciavo il sole della natia Napoli fu l'impatto con la nebbia perché quel mattino di fine ottobre '57 ce n'era veramente tanta.
Furono due anni duri in particolare il primo: pompa bruta, bustinate, corse, sudate, perticoni, libere uscite bloccate; ricordo che in una delle prime fui "invitato" ad accomodarmi a sinistra per barba lunga: non sapevo se gioire per la barba (quattro peli che appena si affacciavano) o essere inca… volato per il provvedimento disciplinare.

Incominciavamo senza falsa retorica a DIVORARE LE LACRIME IN SILENZIO certi che il futuro della vita che iniziavamo ci avrebbe dato altre occasioni e motivi ben più seri e gravi.
Incredibile dictu (non è sardo) un piacere lo provai: l'equitazione; passato il terrore del primo contatto quando l'equs caballus ungulato e pure perissodattilo muoveva un orecchio o partiva a galoppo riducendo il maneggio ad una bolgia infernale, riuscii sotto la guida attenta e scrupolosa dell'allora Cap. Faggion ad essere selezionato per la ripresa speciale.
Che sensazione meravigliosa: nell'imminenza del MAK PI 100 lasciare lo studio obbligatorio della domenica mezzora prima degli altri con stivali calzati e rumor di speroni, andare al maneggio, naturalmente di corsa, e prendere il cavallo assegnato che ancora ricordo: Tusculano, stellato e balzano di due.

Ora con trenta chili in più ci vorrebbe un elefante…lasciamo stare. Per la scelta dell'Arma restai a cavallo, della portante voglio dire; disponendo di un buona media nelle materie scientifiche scelsi TRAMISSIONI, bollato a vita Cicalino come scherzosamente veniamo definiti, ma per dirla con la canzone di fine corso abbiamo il vantaggio che tutte le sere aumentiamo la frequenza… si quarantanni fa!.
Lasciando Modena e la Ghirlandina un grato ed affettuoso ricordo per i diretti superiori del tempo: il Cap de Bartolomeis che ho rivisto con piacere ad un tavolo di bridge ed il Ten. Canino di cui ricordo il profondo affetto ed il fattivo interessamento per tutti i suoi allievi.
Eccoci quindi alla bella Turin che dopo la "prigione" modenese sembrò l'Eden: il Circolo Ufficiali di Corso Vinzaglio, il Valentino, le belle tote, l'Augusteo con il martedì sera riservato ai Sottotenenti della Scuola di Applicazione, ma poco frequentato da Genieri e Trasmettitori che dovevano "pompare" per l'interrogatorio del mercoledì mattina.
Dopo Torino incomincio a girare: il comando di Plotone a Milano in un Btg di C.A. con sede operativa nel Veneto, dove ho avuto modo di apprezzare questa bella regione fino alla Carnia.
Il comando di Compagnia Trasmissioni per Rgt. Missili in terra virgiliana, la stupenda Mantova città d'arte e di eccellente cucina e dove mi è nato il terzo figlio che essendo "lumbard" "iure soli", potrà avere vantaggi con l'aria che tira.
Il Comando di Btg ad Anzio dove ho messo le radici ed il termine nella Capitale nella via intitolata modestamente alla mia nascita: XX settembre.
Questi Comandi sono stati intervallati da Servizio presso altri Reparti, la Scuola Specializzati Trasmissioni e Reparti Nato in Italia ed all'estero.
Pur non avendo tentato la via t.SG posso dire di essermi mosso abbastanza: non me ne pento, sono stato fortunato nell'avere belle sedi, di apprezzare la nostra bella Italia ancora più bella dall'estero dove oltre alle lingue (riesco ad esprimermi in Inglese, in Francese, in Spagnolo e in Tedesco) ho constatato la professionalità dei quadri delle nostre For-

ze Armate.
In questi 38 anni di Servizio effettivo c'è stata la necessità, purtroppo, di aiutare il Paese: vuoi per i capricci del Po, vuoi per qualche terremoto, vuoi per qualche altra sciagura che periodicamente affligge la nostra terra.
Ad un certo momento ho messo su famiglia e son venuti tre figli, nati negli anni dei campionati Mondiali di calcio 70, 74, 78; nell'82 li abbiamo vinti e quindi abbiamo festeggiato diversamente.
Per impegnare il tempo della quiescenza, eufemismo per indicare al pensione, ho tirato fuori tutti gli hobbies dal bridge agli scacchi, dal giardinaggio a quello affascinante di nonno sitter dei miei due nipotini Marco di 4 anni ed Elena, signorinella di 8 anni con la quale gioco a scacchi.

Da qualche tempo approfittando della vicinanza di un campo di 18 buche mi sono dato al golf stupenda attività sportiva coinvolgente ed apparentemente semplice contro cui si addensano gli strali della satira; celebre il feroce aforisma attribuito a Bernard Show: "PER GIOCARE BENE A GOLF NON È NECESSARIO ESSERE STUPIDI MA AIUTA".
A proposito, raccolgo vignette umoristiche sull'argomento, ritagliate da tutti i giornali per cui se qualcuno volesse mandarmene mi farebbe cosa grata.
Termino questa immane fatica augurando a tutti i colleghi ed amici ogni bene.


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