16 aprile 1978 - Il nostro Ventennale
Il discorso del Magg. Bruno ZOLDAN, Capocorso del 14° Corso


20° ANNIVERSARIO INGRESSO IN ACCADEMIA DEL 14° CORSO

Il 14° Corso vive oggi'una giornata indimenticabile nel ricordo del ventesimo anno del proprio ingresso in Accademia.
Questa giornata acquista particolare tono per la presenza dei nostri Comandanti, Istruttori ed Insegnanti che allora, con generoso entu¬siasmo e riconosciuta capacità, hanno saputo trasformare noi giovani allievi, animati da una stessa fede ma diversi per esperienza e formazione, in quell'«UNA ACIES» che costituisce il motto araldico dell'Accademia.
Ai nostri Comandanti, Istruttori ed Insegnanti un affettuoso e devoto saluto, riconoscenti per quanto hanno per noi fatto e grati per la loro presenza qui oggi.
A nome di tutto il Corso porgo un vivo ringraziamento al Signor Generale Comandante, al Quadro Permanente ed agli allievi del 158° e del 159" Corso: grazie a loro sono possibili questi meravigliosi momenti.
Qui presenti, con noi, sono i Comandanti ed i colleghi defunti: il Generale Giovanni VERANDO, il Colonnello Carlo CORNACCHIONE, il Tenente Colonnello Luciano TOMBOLINI ed i colleghi Fabio BROVEDANI, Antonino CAMBRIA, Cesare COSTANTINI, Lorenzo GIAM¬BARTOLOMEI, Mario MALAUSA, Umberto MAllOTTA, Raffaele MENDOLA, Nicola PANTALEO, Carmelo PELUSO, Silvano PERUZZI, Alessandro RICCIARELLI ed Armando VERSO. Ad essi rivolgiamo il nostro memore pensiero.
Cari Allievi del 158° e 159° Corso, il vostro impeccabile schieramento in armi, le vostre belle uniformi, i vostri scattanti movimenti fanno affollate al nostro cuore mai dimenticate sensazioni.
Ma è soprattutto il contatto umano che stiamo rivivendo che ci fa considerare irripetibile questa giornata. Una giornata in cui noi allievi di 20 anni fa ci specchiamo in voi e in voi vediamo perpetuarsi — al di fuori di ogni retorica — i perenni valori che l'Accademia, da sempre, sa infondere in tutti i suoi allievi: il senso del dovere, lo spirito di sacrificio, la generosità, la lealtà, l'amor di Patria che è amore per una Italia libera e giusta, socialmente avanzata, inserita al posto che Le compete nell'Europa unita.
Conservate questi valori e sappiateli coltivare e trasfondere nella società che Vi circonda in modo che questa possa evolvere nella giusta direzione. Ognuno per la sua parte faccia in modo che — alla luce di tali valori — le Forze Armate concorrano, come sempre in prima linea, alla salvaguardia delle libere istituzioni ed al bene della collettività nazionale.
Il 14° Corso vi dice questo, con commozione e orgoglio, dopo che ha varcato ancora una volta a ranghi compatti l'ingresso principale dell'Accademia.
Con commozione, perché nel ricordare la nostra permanenza presso questo glorioso Istituto, riviviamo la nostra gioventù, i nostri 20 anni di allora.
Con orgoglio, perché certi di avere dato in questi anni il meglio di noi stessi, con entusiasmo ed amore, avendo ricevuto la forza necessaria a percorrere con disciplina un non facile cammino, disponibili per continuare a dare, con animo deciso e con modestia, secondi a nessuno e mossi solo dal bene del Paese, il nostro contributo alla soluzione dei molti problemi che travagliano l'odierna società.
In questo momento di crisi l'Italia ha particolarmente bisogno del coraggioso impegno di tutti i suoi migliori figli e noi non possiamo e non dobbiamo mancare. Oggi ci ritroviamo qui anche per ribadire questo impegno e per riaffermare la validità dei valori a cui l'Accademia e la vita militare ci hanno formati. La nostra disponibiità è convinta e doverosa, nel ricordo di tutti i Caduti di questo grande Istituto che, senza rinnegare il passato, prepara, nello spirito dei tempi che cambiano, i Comandanti di domani.
Allievi del 158° e del 159° Corso, sappiate trarre da questa giornata ulteriore forza per i vostri futuri impegni; amici del 14° Corso viviamo questi momenti con la serenità che ci deriva dalla fiducia in noi stessi e nella nostra Istituzione.